Oggi su repubblica è uscito un articolo in ci si parla di cibo biologico, e in cui si riportano alcune ricerche dell’università di Stanford che dimostrerebbero che la scelta biologica non ha tutta questa valenza. Gli studi affermano che i cibi “normali” non hanno pesticidi e sostanze tossiche in quantità dannose per la salute dell’uomo.

Bene, ecco l’ennesimo articolo che cita percentuali e dati numerici, e tutti a puntare il dito su chi sceglie di acquistare prodotti di provenienza biologica, su chi sceglie di comprare in maniera diversa e consapevole. Chi mi legge sa che io compro moltissime roba al biologico, magari noi no, ma i bambini mangiano quasi prevalentemente roba bio. Perché lo faccio? Io non sono andata a leggere dati di ricerca quando ho deciso di fare questa scelta, ho scelto semplicemente quello che mi sembrava più naturale e più rispettoso della natura. Io avevo un nonno che faceva il contadino, lui ogni mattina si alzava e in groppa alla mula andava nei campi, ed io sono cresciuta per questo rispetto per ciò che finisce in tavola. Una volta quando la produzione non era a questi livelli allarmanti, il tradizionale era il biologico. Non si compravano i peperoni a gennaio, non ci mangiava un fettina ai ferri ogni giorno per crescere meglio, si mangiava quello che c’era e stop. E non è che io non vada mai al supermercato o non capiti mai che mangiamo schifezze, non amo gli estremismi nemmeno culinari, ma mi arrabbio tantissimo quando si afferma che tutto sia uguale purché sia fresco perché non è così.

L’amore e il rispetto per il cibo, la voglia di preservare delle varietà che spesso non si trovano più, la scelta di seguire i ritmi della natura sono tutte cose che finiscono nel mio piatto; quando cucino un piatto di riso, in quei chicchi ci sta una scelta di vita non solo mia ma di chi ha deciso di coltivarlo, di chi sa che il terreno manda via le tossine attraverso dei chicchi scuri, di chi pensa che poi quel riso servirà non solo a cucinare ma a nutrirsi.

Non apprezzo leggere chi giudica la scelta di mangiare bio come una scelta inutile, ed a volte anche snobistica, e lo faccio perché so che tanti di quelli che lo fanno ci credono veramente, credono veramente che il cibo biologico sia amore e rispetto, per la natura e per il nostro corpo. Magari è vero che il cibo tradizionale non contiene livelli preoccupanti di pesticidi, ma ogni tanto non valutiamo le cose solo dal punto di vista dei numeri e delle tabelle. Il mio non vuole essere un manifesto pro bio, ma solo un modo per ricordare che dietro una scelta ci sono sempre infinite ragioni e punti di vista, e non si deve mai pensare che solo perché non fa male fa bene.

Io nel mio piccolo faccio delle scelte, e queste scelte mi fanno vivere più serena.